La costituzione delle nuove commissioni del Parlamento europeo: una nuova stagione de “Il Trono di Spade”?

di Emilio DE CAPITANI

Le Commissioni Parlamentari sede dei veri negoziati tra gruppi politici…

La settimana prossima nella sua sessione costitutiva per la prossima legislatura il Parlamento europeo eleggerà il proprio Presidente, l’Ufficio di Presidenza, il collegio dei questori e, soprattutto, deciderà sul numero e competenze delle proprie commissioni parlamentari.

Meno visibili del Presidente le commissioni parlamentari sono pero’ la sede principale dei negoziati legislativi attraverso i quali il Parlamento europeo svolge un ruolo determinante nella definizione delle politiche dell’Unione Europea. In assenza di un vero Governo europeo (poiché la Commissione é ancora lontana dallo svolgere questo ruolo),  e in assenza di patti di maggioranza fra le forze politiche (come avviene ad esempio in Germania) la maggioranza su una proposta legislativa si forma dossier per dossier nel quadro delle Commissioni parlamentari e, di norma, raggiunto un accordo, il testo é approvato dalla plenaria come avviene, del resto nella maggioranza dei parlamenti nazionali.

… e con il Consiglio e la Commissione attraverso i cd “Triloghi”.

Il vero salto qualitativo nel ruolo delle Commissioni del Parlamento europeo si é avuto pero’ a partire dagli inizi degli anni 2000 con l’allargarsi della pratica dei cosiddetti “triloghi legislativi” cosi’ chiamati perché al dialogo tra i due co-legislatori, Parlamento e Consiglio si aggiunge ormai sempre più spesso la Commissione. L’interesse per i “triloghi”, ormai divenuti la regola del processo legislativo dell’Unione, nasce dal fatto che il Trattato (art.294 TFUE) prevede che una proposta legislativa possa essere adottata attraverso ben tre “letture” del Parlamento e del Consiglio, ma prevede anche che la procedura possa concludersi già in occasione della prima “lettura” parlamentare purché il Consiglio accetti gli emendamenti del Parlamento alla proposta della Commissione.

Da qui l’interesse delle Commissioni parlamentari non solo a definire un testo che raccolga la maggioranza fra le forze politiche ma che sia anche accettabile per il Consiglio. Per ottenere questo risultato vengono quindi organizzati questi “triloghi” che, a seconda della difficoltà del tema trattato, possono anche durare diversi mesi.

In quel periodo i membri della delegazione della Commissione parlamentare lavorano a diretto contatto con la Presidenza del Consiglio al fine di raggiungere un accordo che soddisfi le due istituzioni concludendo la procedura legislativa. Il successo di questa pratica, che é solo implicita nel Trattato, é provato dalla tabella seguente che presenta lo stadio di adozione delle procedure legislative europee nel periodo 2004-2023 e dal quale si evince il fatto che gli accordi in prima lettura sono ormai la regola da diversi anni.

Nel Parlamento europeo le commissioni parlamentari sono quindi la sede del vero negoziato politico poiché una volta raggiunto l’accordo con i rappresentanti del Consiglio il testo non viene più modificato dalla Plenaria in quanto é considerato un accordo interistituzionale (anche se formalmente é votato come “Posizione” del PE).

Commissioni di serie A e di serie B ?

E’ importante notare che non tutte le 20 Commissioni parlamentari hanno lo stesso peso. Anzi sette commissioni coprono più del 75% dei triloghi legislativi e sono LIBE (21%) ITRE (16%), ECON (11%) ENVI (9%) IMCO (7%) JURI (6%) e EMPL (5%)

Da qui l’importanza per i Gruppi politici in inizio di legislatura di distribuire i propri eurodeputati  nelle commissioni parlamentari responsabili delle politiche che stanno loro più a cuore o, paradossalmente, che possano loro creare dei problemi.

La composizione delle Commissioni in questa legislatura sarà decisa la settimana prossima e la settimana successiva (23 luglio) vi saranno le sedute costitutive e l’elezione degli uffici di Presidenza. A questo proposito il Regolamento del Parlamento prevede che siano i membri di ciascuna commissione a nominare i propri Presidenti, ma per facilitare il compito e, soprattutt evitare che i gruppi politici con più membri facciano la parte del leone i Gruppi politici si sono accordati in via preventiva per ripartirsi le Presidenze delle Commissioni. Cio’ é avvenuto seguendo il cd. metodo D’Hondt che ha pero’ permesso ai gruppi più numerosi di scegliere le Commissioni che consideravano più interessanti per le proprie priorità politiche.

Cosi’

– il PPE dovrebbe avere la Presidenza della Commissione AffariEsteri (AFET), Agricoltura (AGRI), Pesca (PECH), Industria, Ricerca e Energia (ITRE), Affari Costituzionali (AFCO), Controllo di bilancio  (CONT),  e la sotto-commissione Salute (SANT);

– I Socialisti hanno posto come priorità la Commissione Economica e Monetaria (ECON), l’Ambiente, (ENVI), Commercio Internazionale (INTA), Sviluppo Regionale (REGI), Donne e Uguaglianza di Genere (FEMM);

– I Patrioti per l’Europa dovrebbero avere le commissioni Cultura e Istruzione (CULT), Trasporto e Turismo (TRAN);

– il gruppo ECR dovrebbe avere le Commissioni Bilancio (BUDG), Libertà civili (LIBE) e Petizioni (PETI);

– il gruppo  Renew  dovrebbe avere le commissioni Sviluppo (DEVE), Affari giuridici (JURI), e la sottocommissione Sicurezza e Difesa (SEDE);

– I Verdi dovrebbero avere il Mercato interno e la protezione dei Consumatori (IMCO) la sottocommissione Diritti Umani (DROI);

– la Sinistra dovrebbe avere la commissione AffariSociali e Lavoro (EMPL) la commissione sul Fisco (FISC).

Questa ripartizione orientativa rischia pero’ di essere parzialmente rivista in occasione delle riunioni costitutive, vuoi perché la ripartizione non tiene presente la recente creazione di un nuovo gruppo politico a tutela delle Sovranità nazionali vuoi, soprattutto perché i gruppi di maggioranza (PPE, SD e RENEW) hanno considerato che non debbano essere affidate missioni di responsabilità a gruppi il cui programma politico sia di indebolire l’Unione anziché di rafforzarla.

Il primo segnale si é avuto con le prime polemiche relative alla previsione di affidare la Presidenza della Commissione Libertà Civili (LIBE) al gruppo euroscettico ECR. Questo ha portato a un pre-accordo fra ECR e PPE di scambiarsi le presidenze di AGRI e LIBE con la Commissione LIBE con tutta probabilità a un eurodeputato Spagnolo del PPE.

Ma i veri problemi si potranno avere in occasione delle riunioni costitutive della Commissioni preattribuite oltre al gruppo ECR, al gruppo dei “Patrioti”  e dei Sovranisti europei. Nel caso in cui la maggioranza PPE-SD e RENEW volesse applicare il cd “cordone sanitario” il giorno della riunione costitutiva vi saranno dei candidati di “maggioranza” che verrano presentati in alternativa di quelli “preattribuiti” e potranno essere votati dalla maggioranza dei membri di ogni commissione per coprire la prima parte della legislatura. Come si é cercato di dimostrare nelle linee precedenti la scelta finale avrà sicure conseguenze sul funzionamento di organi essenziali per il Parlamento europeo.

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